giovedì 19 marzo 2020

Il pozzo nero

Non lo so che festa era ieri,
forse hai ragione, non era la festa del padre biologico,
ma non dovrebbe esserlo neanche del padre assente,
del padre padrone,
di quello anaffettivo, oppressivo, egoista, violento

"la festa del papà è una ricorrenza civile diffusa in alcune aree del mondo, celebrata in onore della figura del padre, della paternità e dell'influenza sociale dei padri"

ho trovato questa definizione in rete, e questa non sarebbe d'accordo né con te né con me,
estenderebbe la festa a quasi tutti i padri, probabilmente anche quelli solamente biologici se provano anche un poco di amore verso la loro prole, riprendendo il concetto generico di paternità. 

Tuttavia la definizione mischia il concetto di padre con il termine, poco musicale e in parte buffo, di papà.

Padre - uomo che ha generato uno o più figli, considerato rispetto ai figli stessi
Papà - Padre, è voce affettuosa ad indicare il padre in ambito famigliare

io ci trovo una grande differenza, se è (stata) la festa del padre, andrebbero festeggiati tutti coloro che generano, se lo è del papà solo coloro che sono amati dalla loro prole, che generano un sentimento di affetto nella stessa.

Se non avessi sentito di chiamare tuo padre, ieri, è chiaro che non sarebbe stata neanche la festa del tuo.
Se non ti sei sentita di chiamarlo, in vita, con quel termine sgorbietto che tanto detesti è triste, anche se giustificato dalle sue mancanze.
Era padre ma non è stato un papà, non ha saputo proteggere e amare il tuo cuore infante.

Che dovrei dire del mio io?
Sapendo che ho fatto un incidente grave ha trovato il tempo di chiamarmi solo dopo 30 giorni dall'operazione, "fatti coraggio" mi ha detto.
Sapendo quello che accade in Italia e nel mondo è riuscito a mandare un solo messaggio, "come va li?"

Ma io non ho bisogno del suo amore, da molto, troppo tempo.
Non è una vendetta, non ne ho bisogno davvero, la riprova è che non ho bisogno neanche dell'amore di mia madre, dei fratelli, degli zii, di cugini
mi basta stiano tutti bene, loro non possono aiutarmi.
non può aiutarmi il loro amore.

Abbiamo già parlato di questo. 

"Se penso a ieri sera, rivedo tutti i padri che hanno lasciato Bergamo adagiati nei camion militari, per andare a svanire definitivamente altrove, soli come negli ultimi giorni della loro vita, privi del calore dei loro figli disperati"

Sapevo che lo avesti pensato, pensato senza retorica, e che ti avrebbe fatto male il pensiero.
Ho imparato ad amarti per questo.

Addolora anche me, tuttavia provo un senso di fastidio, a tratti rabbia, nella consapevolezza che buona parte di quegli anziani sono stati soli ben oltre gli ultimi giorni della loro vita, privati del calore dei loro figli da sempre, basta vedere come vivono in abbandono, dimenticati da qualche parte.
Negli ospedali li vedo quasi sempre morire in solitudine
nelle città li vedo invecchiare in solitudine.
Per quelli che invece erano amati deve essere stato tremendamente nuovo doversi così traumaticamente separare.
Ma quando si soffre non c'è affetto che ti scaldi, pensi solo al dolore
non vedi l'ora che finisca,
non pensi più a niente, non conta più niente, il dolore colma tutto,
è come precipitare in un pozzo nero dove l'umanità ha gettato tutti i suoi lamenti.
Dentro il pozzo il mondo, e i suoi affetti, non ha più un senso.

Abbi pietà di tuo padre
e di te
farà bene a entrambi.


Quando è nata la piccola mi sono subito sentito diverso,
la amo
la penso continuamente
sono infinitamente preoccupato per lei
sento la mia vita che non mi appartiene più
che appartiene a lei

Questo mi rende padre 
anche se non un papà.

               

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