Le camere buie e senza ospiti
i corridoi silenziosi
in cucina giacciono le ultime stoviglie
in attesa d’esser lavate
per l’ultima volta.
Piante e fiori crescono rigogliosi
si impadroniscono delle terrazze che conoscono solo i passi
felpati dei gatti
e lo sbatter d’ali dei gabbiani.
Giù in fondo, al pian terreno
nella reception polverosa e poco illuminata
scrivo email incomprensibili.
Cerco affannato sulla tastiera lettere che non ci sono
quelle poche volte che le trovo il monitor ne rivela delle
altre al loro posto
penso di aver sbagliato a digitare, torno indietro e cancello
digito di nuovo ma niente
compare sempre un’altra lettera.
Le lettere già digitate cambiano di posto, si mischiano, si
ricombinano
confondono ogni senso che avrei voluto dare
se un senso c’era nella mia testa
perché ora non mi viene in mente.
Da quanto tempo sono impegnato in questa inutile attività?
Non ricordo neanche questo
ma è comunque trascorso il tempo necessario a sopprimere
ogni fine
l’attività diventa lo
scopo.
E' così che diventa infeconda la vita
giorno dopo giorno
ora dopo ora
la meta di se stessa.
Ma poi succede qualcosa
si affaccia inatteso il “primo” cliente
come Adamo nel giardino dell’Eden
D’incanto i corridoi si illuminano
salta fuori il personale dal nulla
è tutto un fermento, un affannoso preparativo per l’illustre
ospite
che risulta odioso, invadente, maleducato.
Scorrazza per l’Eden senza rispettarne le regole, come fosse
il padrone
come lo fosse sempre stato.
Io sono qui da tempi immemorabili
non posso credere che a questo era destinata la mia eterna
angoscia e solitudine.
Ad accogliere la tua malacreanza
e quella della tua detestabile compagna.
https://www.youtube.com/watch?v=5-IxkvaXlzE
Stamattina non era un Eden
e non era l'inferno
Avrei preferito lo fosse
Non sarebbe stato tanto misero
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